Tra genio e follia: scienza, arte e poesia sul fronte interno : Genius and Madness: Science, Art and Poetry on the Home Front

Tra le più tragiche conseguenze che la Grande Guerra porta con sé occupano un posto di primo piano i traumi, le “ferite della mente” di chi, conoscendo direttamente l’indicibile orrore della carneficina e dei bombardamenti, non riesce a liberarsene nemmeno dopo essersi allontanato dal fronte. A seconda dei casi i sintomi variano, ma sono riscontrabili caratteristiche condivise. Malattia vera, talvolta anche simulazione scelta per sottrarsi al pericolo, non per codardia, ma per consapevolezza della follia dell’evento. Il fronte interno è anche questo: un fronte popolato da gente comune, ma altresì da artisti che scelgono di proseguire il loro percorso estetico servendosi della follia per non rinunciare al genio, pur soffrendo di gravi disturbi psichici post-traumatici. De Chirico, Carrà e alcuni “poeti di guerra” sono qui presentati come esempi del complesso confronto tra arte e guerra.

One of the most tragic consequences of the Great War were the “mental wounds” affecting those who had experienced the unspeakable horrors of the massacres and bombardments. Even far from the front, these people were haunted by memories of war. Symptoms differed depending on the case, but similar patterns could be detected. Many tried to simulate trauma not out of cowardice, but because they were conscious of the madness of an event that meant death and destruction. The home front was made up of ordinary people, but it was also the place where, in order to keep following their aesthetic route, artists had to “go mad” or at least act as if madness was their lot, even if they truly suffered from post-traumatic stress disorder. De Chirico, Carrà and some war poets are sampled here as protagonists of a confrontation between art and war.